Il territorio di Vernio. Quale sviluppo?

Lucarini: “Viabilità e trasporti sono una priorità, la SR 325 e le vie alternative, un sistema ferro gomma e la metropolitana”. Domenica 2 giugno alle 21 incontro alla sede del Comitato

Un territorio bellissimo e fragile quello della Val di Bisenzio e anche di Vernio, benedetto da una rigogliosa natura e da un’affascinante storia, ma spesso alla prese con le tante fragilità. Qual è allora il modello di sviluppo che può garantire alla comunità di Vernio un futuro produttivo e sostenibile?La lista Centrosinistra “Insieme per Vernio” e la sua candidata sindaca Maria Lucarini domenica 2 giugno alle 21 nella sede del Comitato mettono a confronto tre esperti: Luca Bartoli, dottore forestale e direttore ARIBT, David Fanfani, docente di Architettura all’Università di Firenze ed esperto di pianificazione ambientale, e Marco Morelli, geologo e direttore della Fondazione Parsec di Prato.

“Una serata per disegnare nuovi scenari e comprendere meglio quelli vissuti finora – spiega Lucarini – Con gli esperti parleremo di viabilità e alternative alla SR 325, di ambiente e sostenibilità ma anche di economia, perché uno sviluppo che porti benessere deve tenere legati tutti gli aspetti”.

Sulla SR 325, è stato detto tante volte in queste settimane, c’è l’intesa con la Regione Toscana, per la progettazione di un tracciato alternativo che colleghi la Vallata a Prato e alle principali arterie nazionali e regionali. La Fondazione Parsec, consulente della Val di Bisenzio anche per l’emergenza dell’alluvione, su questo ha delle proposte.

I prossimi anni saranno strategici e i Comuni dovranno essere interlocutori forti e credibili con richieste ferme di risorse per adeguare le strade comunali alternative alla SR 325, che per adesso sono una priorità assoluta. Per Vernio la Provincia, che gestisce anche la 325 per l’ordinaria manutenzione, ha pronte risorse per interventi su Montecuccoli, Celle, Cavarzano, Luciana, e Sant’Ippolito.

La mobilità è uno dei nodi centrali del nostro programma – prosegue Lucarini – per alleggerire il traffico delle auto serve un sistema integrato ferro-gomma, la ferrovia tra Bologna e Prato è un’infrastruttura fondamentale sia per il traffico passeggeri che per quello merci e dovremo far leva sull’ipotesi di una metropolitana di superficie con micro-soste intermedie tra le stazioni e collegamenti rapidi, frequenti e affidabili Certo occorrono finanziamenti significativi. Per questo c’è bisogno di una forte collaborazione con le autorità regionali e nazionali”.

E per il trasporto merci il Centrosinistra propone la realizzazione un hub intermedio per le produzioni che non necessitano di ulteriore lavorazione nel distretto, collegato direttamente all’Interporto Centrale della Toscana.

Sviluppo del territorio significa anche azioni per contrastare il dissesto e le tante fragilità. Il programma lancia l’idea di uno studio per il biodistretto o distretto rurale pertutelare gli aspetti etici e sociali anche lungo le filiere produttive. E poi la valorizzazione dell’area protetta Alto Carigiola – Monte delle Scalette in collaborazione con associazioni e privati. Di questo quadro fa parte anche il sostegno alle attività di manutenzione dei boschi dell’Appennino, cruciali per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per la biodiversità, consolidando sperimentazioni già avviate di tirocini formativi retribuiti che favoriscono l’inserimento nel mondo del lavoro di disoccupati e giovani alle prime esperienze. E infine, una spinta sull’acceleratore della valorizzazione di attività tradizionali come agricoltura e allevamento, viste non solo come eredità culturale, ma anche come opportunità di rinnovamento economico e occupazionale.

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